Essere il Sindaco della Capitale italiana della Cultura è un grande onore e allo stesso tempo un’enorme responsabilità. Pesaro 2024 è frutto di un percorso iniziato nel 2014, quando decidemmo di scommettere sulla Bellezza. Il primo provvedimento da sindaco fu infatti quello di togliere le macchine da piazza Mosca, sede di uno dei principali musei del centro storico, per farlo diventare uno dei salotti più belli della città. Una scelta coraggiosa, che ha delineato fin da subito la nuova strategia costruire un’economia basata su cultura, turismo e appunto bellezza. Una linea che oggi ci ha portato a diventare prime Città Creativa della Musica UNESCO nel 2017 e a rappresentare il nostro Paese nel mondo nel 2024 come Capitale Italiana della Cultura. Una medaglia che tutti i cittadini devono sfoggiare con orgoglio, un brand identitario del territorio che abbiamo iniziato a promuovere anche all’estero. Lo scorso 9 giugno la nostra città è stata protagonista a Parigi, nella sede dell’UNESCO, per partecipare alle celebrazioni per la Festa della Repubblica italiana 2022. La città dalla quale 5 anni fa è arrivato il prestigioso riconoscimento UNESCO, è stata la prima tappa a livello internazionale della grande attività promozionale di Pesaro2024. A luglio saremo a Santos in Brasile a luglio, poi a Los Angeles in agosto e a Valencia a ottobre.
Un risultato straordinario per la nostra città, che dal 2017 è entrata a far parte del network Città Creative UNESCO. Un grande laboratorio internazionale di idee e di sperimentazioni che promuovere la cooperazione tra le realtà che hanno identificato la creatività come fattore strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Ne fanno parte gli amici di Alba, Carrara e Fabriano, che come noi hanno deciso di investire sulla bellezza delle nostre terre per il proprio futuro. E ne fa parte anche l’ucraina Kharkiv, città tra le più colpite dai bombardamenti russi. A questa realtà abbiamo dedicato la vittoria di Capitale Italiana delle Cultura 2024, con la speranza che possa presto tornare a suonare la sua melodia di rinascita. Pesaro ora sta ospitando tante persone provenienti da Kharkiv, mamme e bambini che hanno trovato nella nostra città la possibilità di continuare a studiare e suonare. È il caso di Diana, una talentuosa pianista di 9 anni scappata dalla guerra con la famiglia, ora è studentessa del Conservatorio Rossini. Il nostro impegno continuerà anche quando tutto sarà finito. Abbiamo infatti deciso di adottare Kharkiv, per aiutarli nella ricostruzione di teatri, conservatori e luoghi della cultura. Pesaro ha vinto la Capitale italiana della Cultura perché abbiamo dimostrato di essere una “città orchestra”, dove ogni realtà del territorio ha suonato il proprio strumento, in un periodo storico difficilissimo segnato da pandemia e guerra. Lo abbiamo fatto anche grazie alla capacità di aver colto la sfida della natura, della tecnologia e dell’arte, della transizione ecologica, che abbiamo interpretato nel nostro dossier “La natura della cultura”. A Pesaro natura è cultura. Come dimostra la La Sonosfera ®, teatro per l’ascolto profondo di ecosistemi e musica unicum mondiale e gioiello innovativo del patrimonio culturale pesarese.
La bellezza è sostenibilità: altro elemento su cui la città ha deciso di investire da anni. Siamo tra le città più ciclabili d’Italia, grazie alla Bicipolitana. La nostra infrastruttura del benessere, una fitta rete di piste ciclabili arrivata a quota 100km, che collega tutti i Quartieri al centro storico. Tra i progetti che vorremmo portare vanti c’è anche quello del “passante verde”, una green line come quelle presenti a New York, Parigi, Valencia. Vogliamo trasformare le attuali rotaie della ferrovia in una nuova circonvallazione sostenibile che cambierà il volto della città e la renderà più competitiva, grazie alla realizzazione tratto sormontabile e attraversabile a piedi e in bicicletta. Un intervento illustrato qualche giorno fa anche al Ministro Giovannini, durante la sua visita pesarese, che rientra nel processo di velocizzazione della tratta ferroviaria adriatica, in particolare del nodo di Pesaro per il quale sono stati stanziati un miliardo e duecento milioni di euro.
Qualche giorno fa ho “festeggiato” i miei otto anni da sindaco. Sono stati anni di decisioni prese senza mai fermarci di fronte alle prime difficoltà, grazie alle quali stiamo costruendo il nuovo volto della città. Un percorso di crescita segnato da momenti complicati come l’incendio del Parco Regionale San Bartolo e la pandemia, ma anche altri momenti di festa per i traguardi raggiunti e per i finanziamenti ottenuti. Ora dobbiamo guardare al futuro concretizzando, anche nei prossimi due anni di mandato, il lavoro fatto fino a qui. Pesaro è una città che sta cambiando. Lo stiamo provando a raccontare anche grazia a Pesarochecambia.it, il portale del Comune che riassume le informazioni sulle opere pubbliche finanziate, in fase di realizzazione o realizzate dal 2014 ad oggi: uno strumento di grande trasparenza per l’Amministrazione e per i cittadini. Un salvadanaio che oggi conta oltre 1.659.569.936 euro, per progetti dedicati alla musica, alla cultura, allo sport, alla sostenibilità, all’istruzione.
Grazie aifinanziamenti dal MIC, e al Ministro Franceschini, Pesaro avrà tre nuovi musei nazionali: quello dedicato a Rossini già inaugurato, poi il Museo della Motocicletta, e quello di Dario Fo e Franca Rame. Insomma, l’impegno di dare spazio alla bellezza e alla cultura è da sempre la mossa vincente in politica, per i cittadini, per una migliore qualità di vita nelle nostre città, e per il turismo e lo sviluppo economico del Paese. La bellezza dei nostri territori va preservata, curata e fatta crescere. L’Italia, nota nel mondo come “il Bel Paese”, deve necessariamente scommettere sulla bellezza e la cultura. Siamo un territorio di luoghi naturali incredibili, di musei e di arte, di borghi bellissimi: la storia e il futuro nelle nostre mani.
Con questa idea e dentro questa visione abbiamo pensato agli Stati generali della Bellezza, organizzati da Ali nelle giornate 5 e 6 luglio a San Gimignano, Città Patrimonio dell’Unesco. Vogliamo dare voce a chi si occupa di cultura sul territorio ogni giorno, assieme agli assessori alla cultura d’Italia e ai Sindaci che toccano con mano la bellezza dei nostri territori e delle nostre città, con l’obiettivo di fare rete. Sarà una grande occasione di confronto e di scambio di buone pratiche, perché siamo convinti che la politica nazionale debba trarre ispirazione dalla politica locale e possa far diventare le politiche culturali delle tante città italiane la spina dorsale di una più ampia ed edificante politica nazionale.
*di Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro e Presidente nazionale Ali