Uno degli obiettivi della nostra associazione è fare rete. Non solo farlo fra i comuni, le province e le regioni, secondo la missione principale di rappresentanza di ALI, ma anche strutturando relazioni con la società civile organizzata. Ciò vale, naturalmente, anche per la Rete dei Comuni Sostenibili che ALI ha promosso e per la società partecipata Leganet.
Alle dieci intese già formalizzate, molte delle quali stipulate in tempi recenti, nelle ultime settimane ne abbiamo aggiunte ben cinque, con la sottoscrizione già avvenuta di protocolli.
Di particolare interesse e importanza la collaborazione avviata con le Acli, realizzata anche grazie all’impegno diretto del presidente nazionale Emiliano Manfredonia. Insieme, una grande associazione nazionale, riferimento per un vasto mondo associativo, fortemente radicata nei territori e capace di offrire servizi in tanti campi dell’impegno sociale, e un’associazione delle autonomie locali. Legate da forti sintonie per valori-guida e sull’impostazione delle politiche, volte alla partecipazione e al contrasto dell’esclusione, alla valorizzazione della sussidiarietà e alla realizzazione di progetti. Con un cantiere già aperto per mettere alla prova l’intesa su obiettivi concreti. La collaborazione si aggiunge a quella, già in corso, con NeXt- Nuova Economia per Tutti che opera – vale per le Acli – con la promozione dell’economia civile. È il contatto con mondi “generativi”, che generano innovazione sociale non in modo astratto ma creando esperienze e, appunto, reti.
Centrata sui temi della sostenibilità ambientale l’intesa sottoscritta con TES (Transizione Ecologica Solidale), che si allargherà alla Rete dei Comuni Sostenibili. In questo caso, un’associazione tematica, portatrice di un forte specialismo, incontra ALI che va caratterizzando il suo impegno sempre più sui temi della sostenibilità ambientale, sostenendo il monitoraggio volontario degli obiettivi dell’Agenda 2030 promosso dai comuni e cercando di offrire supporti per velocizzare e qualificare le azioni nei territori. Con la scelta di alcuni campi principali quali quello dell’efficientamento energetico e della creazione di comunità green.
Nate dalla condivisione già avvenuta di progetti, che ha messo alla prova le rispettive qualità anche in fatto di competenze specifiche, le intese con la Fondazione Attua e con la società In Europa. La vocazione di ALI di stimolo e aiuto agli enti locali per innovazione territoriale è sinergica con quella della Fondazione. Mentre le capacità dimostrate sul campo da InEuropa, anche il suo rapporto molto stretto con tanti comuni ben serviti nel campo della progettazione europea, sono la garanzia di una cooperazione proficua.
Il protocollo d’intesa sottoscritto col l’associazione delle Città dell’Olio mette al centro la promozione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico dei comuni italiani in un’ottica di sviluppo territoriale sostenibile, con particolare riferimento alla cultura e alla civiltà olivicola e allo sviluppo dell’economia rurale. Valorizzazione delle specificità locali e della difesa delle biodiversità, dei piccoli borghi, promuovendo l’olio extravergine di oliva e gli altri prodotti tipici del territorio: questi sono i principali obiettivi della collaborazione avviata. Insieme possiamo meglio combattere l’abbandono agricolo e urbano delle campagne, a partire dalle aree interne e montane. È un grande arricchimento per ALI comprendere quali connessioni e stimoli dà praticare la civiltà e la cultura dell’olio, così importante per il nostro paese e per il Mediterraneo.
“Dimmi che reti fai e ti dirò che associazione sei”: il profilo e la capacità d’iniziativa di un’associazione si definiscono anche dalle relazioni che stringe.
Ciò vale anche per la Rete dei Comuni Sostenibili che a sua volta, dopo l’adesione all’ASviS, ha stretto intese con NeXt, con Labsus – il Laboratorio per la sussidiarietà, che promuove i regolamenti comunali per l’amministrazione condivisa –, con la Fondazione Appennino e con Cityvision.
Una delle missioni della nostra associazione, che attinge anche alla sua lunga storia autonomista e riformista, è quella di creare una forte e capillare partecipazione dal basso, di farla valere, per rappresentare i cittadini, a partire da chi ha maggior bisogno di rappresentanza, per creare una società più solidale.
Fare rete, oggi, è anche un “tenersi” in tempi nei quali la democrazia è indebolita, a volte svuotata. I sindaci e gli amministratori locali sanno bene che non possono camminare da soli, né senza avere un orizzonte a cui mirare. Quello che avviene, giorno per giorno, nei nostri comuni deve ispirare un’associazione come ALI a cooperare sempre più in alleanza con la cittadinanza attiva e a rafforzare grandi obiettivi condivisi.
*di Marco Filippeschi, Direttore dell’ufficio Studi di ALI