Finalmente, dopo lo stop imposto dalla pandemia, il prossimo 24 marzo a Firenze, nel corso della prima giornata dell’Assemblea Nazionale della Lega delle Autonomie Italiane, si riunirà per la prima volta in presenza il Coordinamento dei Consiglieri Regionali Ali, nato a novembre 2020 con l’obiettivo di scambiarsi informazioni, idee, esperienza ed individuare linee comuni da rappresentare a livello locale e nazionale.
Con rinnovata fiducia nel futuro, con tutta la voglia e la determinazione di incidere e contare nella vita politica e amministrativa della nostra nazione, ancora di più oggi, con i venti di guerra che soffiano alle porte dell’Europa, il Coordinamento rappresenta l’organismo in cui le autonomie territoriali potranno confrontarsi, coordinarsi e avanzare proposte. Perché oggi più che mai, nella lunga coda della pandemia Covid e con la nostra economia ancora una volta in sofferenza per il conflitto bellico in Ucraina, è indispensabile avere uno spazio dove incontrarsi, dialogare, costruire percorsi forti e condivisi, per avere maggiore ascolto a livello centrale.
Una decisione, quella di istituire un Coordinamento dei Consiglieri regionali, assunta d’intesa con il Presidente Ali Matteo Ricci, dopo aver ascoltato molti colleghi dei territori, desiderosi di illustrare e apprendere le proposte per fronteggiare i problemi sanitari, sociali e della crisi in corso. Ma anche l’esigenza di avere una sede di confronto stabile, che vada oltre il momento, si è subito affermata da parte di tutti gli aderenti. Un’iniziativa che si è dimostrata subito vincente, condivisa all’unanimità da tutti i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome italiane riformisti, oggi uniti nel Coordinamento dove è possibile attivare il raccordo fra diversi livelli di governo, sulla scorta dell’esigenza di ragionare e progettare di più, insieme. In questo modo migliorando la qualità della proposta, la comprensione dell’altrui punto di vista, la sintesi di tutte le diverse visioni.
Un valore insito nel DNA di Ali, riaffermato nel Coordinamento, che dimostra ancora una volta la capacità della Lega delle Autonomie Italiane di cucire insieme i diversi livelli di governo del nostro ordinamento costituzionale. Un quid pluris unico, che si innesta anche nell’esigenza di un nuovo regionalismo che sappia colmare le lacune del passato e vincere le sfide del futuro. Con l’emergenza sanitaria che ancora fa sentire tutto il suo peso e la guerra in Ucraina che non possono e non devono alimentare protagonismi, differenze e conflittualità, con la necessità di riscrivere i limiti politici, amministrativi ed economici del modello attuale, che va riscritto attraverso il modello della cooperazione istituzionale, a tutti i livelli di governo.
Una nuova ‘vision’ capace anche di ridurre le impugnative e i ricorsi fra Regioni e Stato. Soprattutto un nuovo modello che, in modo non compulsivo o dettato dai tempi, riesca ad elaborare una proposta che vada oltre il neocentralismo e il neo-autonomismo regionale, troppo stesso alimentati da una politica eccessivamente esposta all’umore “liquido” della pubblica opinione.
Una via “nostra” che, proprio in ALI potrebbe vedere la culla, fondata su una riflessione più alta, che tenga conto costruttivamente dell’esperienza che stiamo attraversando. Per questo, oggi, c’è bisogno del Coordinamento di ALI, mettendo a sistema le diverse esperienza vissute nell’emergenza Covid e in quella bellica in corso, per andare oltre, per immaginare, impegnarsi e realizzare una nuova Italia. Più forte, coesa, capace, in grado di dialogare con il Governo nazionale, che sta spingendo sulle riforme e sulla corretta gestione dei fondi destinati dall’Ue al nostro Paese. Una sfida a cui devono saper dire sì le autonomie territoriali in tutte le articolazioni. Sin dall’inizio, infatti, il Coordinamento ha condiviso gli argomenti prioritari sui quali lavorare sinergicamente: la sanità, la Programmazione dei fondi europei e nazionali (Next generation Eu e le vicende del Recovery Plan); le Riforme Istituzionali riguardanti le regioni (in particolare, l’autonomia differenziata); le riforme degli altri enti territoriali, nello specifico le province e le competenze relative, che impattano su una ridefinizione dell’architettura istituzionale dello Stato a livello territoriale. Ma anche altri temi di particolare interesse, quali il TPL, la formazione e le altre materie di competenza regionale per i quali potremo lavorare meglio anche grazie agli strumenti più agili in remoto, da ogni angolo del Paese e la questione delle aree interne, sulle quali è previsto un confronto tra diverse proposte di legge che arrivano dai territori. Servirà la partecipazione dei capigruppo agli Organi di ALI, servirà arricchire il confronto con altri livelli di governo locale. E serviranno momenti approfondimento, come quello che ci apprestiamo a vivere tra pochi giorni a Firenze nel corso dell’Assemblea Nazionale Ali, al quale parteciperanno, tra gli altri, il Capogruppo Pd in Regione Toscana Vicenzo Ceccarelli, padrone di casa, e il Capogruppo Pd della Regione Veneto Giacomo Possamai, delegato dalla segreteria nazionale del PD per i rapporti fra i capigruppo, all’opera insieme a noi per federare in modo più ampio il fronte progressista.
Ci vediamo a Firenze il 24 marzo!
*di Micaela Fanelli, Vice Presidente Ali e Responsabile Coordinamento ALI Consigli Regionali