Organizzato dall’Associazione ALI-Autonomie Locali Sicilia si è tenuto su piattaforma un incontro/confronto fra amministratori comunali e Assessore Regionale agli EE.LL. Marco Zambuto dopo l’approvazione di una finanziaria regionale 2021 che ancora una volta sta facendo emergere nella sua drammaticità le condizioni di assoluta difficoltà sotto i profili normativi e finanziari in cui versano i comuni siciliani oggi impossibilitati a chiudere i bilanci preventivi e garantire i servizi essenziali. Diversificati ma accorati e incisivi gli interventi di vari amministratori che hanno lanciato l’ennesimo grido di allarme e preoccupazione, dalla questione spinosa della gestione e dei costi di conferimento dei rifiuti al tema della riscossione dei tributi che inesorabilmente incidono sul Fondo di Crediti di dubbia esigibilità che non permette di liberare risorse per investimenti, i temi legati al trasporti studenti pendolari e delle rette di ricovero a totale carico dei bilanci comunali per non parlare dei piani dei fabbisogni del personale con la totale assenza di figure apicali che non permettono agli enti di affrontare e aggredire i bandi di finanziamento.
Ali Sicilia consapevole che i Sindaci sono il front office dei cittadini e i territori devono diventare i veri protagonisti di questa nuova stagione politica post-pandemia, ha condiviso ed appoggiato la battaglia per le Zone Franche Montane, manifestazione di protesta e di proposta che, più di 100 Sindaci delle “Terre Alte” di Sicilia per una fiscalità di sviluppo. E’ indubbio che senza la valorizzazione dei comuni non ci sarà ripresa, senza sviluppo dei territori non ci sarà ripartenza..
Cosi come la nostra associazione è intervenuta sul mancato inserimento di alcune opere strategiche della Sicilia nel PNRR. Non vogliamo un’Italia divisa in due, non è pensabile avere un’Italia a due velocità. Abbiamo una situazione viaria drammatica, la Sicilia non può restare fuori, non è possibile rimanere ancora in questa marginalità, non è stata realizzata un’arteria stradale che colleghi i comuni dell’entroterra agrigentino con ospedali, porti, aeroporti con tempi brevi di percorrenza; la rete ferroviaria funziona con un solo binario, e i tre porti della provincia, Licata, Porto Empedocle e Sciacca, per mancanza di interventi strutturali non assicurano il dispiegamento delle potenzialità di sviluppo, per valorizzare l’ingente patrimonio artistico-culturale della nostra regione è fondamentale e necessario superare la marginalità periferica.
Determinata e convinta è stata la presa di posizione di ALI Sicilia scesa a sostegno dei sindaci contro l’ipotesi di abrogare l’articolo di legge, 147 comma 2 del Dlgs 152/2006 che prevede le gestioni dirette comunali dei servizi idrici. Non può essere cancellato con un colpo di mano un diritto sacrosanto dei cittadini e delle comunità che hanno investito sulla risorsa idrica, storicamente, in termini sociali e culturali. L’acqua deve rimanere pubblica e la gestione laddove ci sono i requisiti di efficienza, efficacia ed economicità non può essere tolta di mano ai comuni che hanno il diritto di gestirla.
*di Francesco Cacciatore, Sindaco S. Stefano Quisquina e Presidente regionale ALI Sicilia.