
Il 19 e 20 febbraio 2025, Bruxelles ha ospitato la 164ª sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR), un appuntamento particolarmente significativo perché ha segnato l’inizio del nuovo mandato 2025-2030. L’incontro ha dato il via a una nuova fase politica per l’istituzione, con l’elezione della nuova leadership e la definizione delle priorità per i prossimi anni.
Uno dei momenti chiave della plenaria è stata l’elezione di Kata Tüttő (PES), consigliera comunale ed ex vicesindaca di Budapest, come nuova presidente del CdR. Il suo mandato sarà incentrato sul rafforzamento del ruolo delle città e delle regioni nel processo decisionale europeo, un obiettivo cruciale in un periodo di sfide complesse per gli enti locali.
Accanto a lei, Juanma Moreno (PPE), presidente della Junta de Andalucía, è stato nominato primo vicepresidente e assumerà la guida del Comitato nel 2027, secondo l’accordo tra i principali gruppi politici. Tra le altre nomine di rilievo, Luca Menesini è stato scelto come nuovo Capogruppo del Partito del Socialismo Europeo (PES) al CdR.
Oltre alle nuove nomine, la plenaria ha affrontato questioni di grande importanza per le amministrazioni locali. Uno dei temi centrali è stato quello delle politiche abitative. La necessità di costruire nuove case a prezzi accessibili per i giovani e di rinnovare gli alloggi popolari è emersa come una priorità, vista la crescente crisi abitativa che colpisce molte città europee. Il CdR ha discusso possibili strategie per affrontare il problema, sottolineando il ruolo chiave delle politiche coordinate a livello UE.
Un altro punto fondamentale ha riguardato il coinvolgimento degli enti locali nelle decisioni europee. I rappresentanti del CdR hanno ribadito l’importanza di rafforzare il peso delle amministrazioni locali nei processi decisionali dell’Unione. In particolare, è stato sollevato il problema della scarsa consultazione di regioni e comuni su temi cruciali come la difesa, dove le decisioni della Commissione Europea sembrano spesso escludere le realtà territoriali.
Infine, il dibattito si è acceso sul futuro della Politica Regionale europea. Alcuni delegati hanno espresso preoccupazione per la possibilità che la Commissione Europea decida di centralizzare la gestione dei fondi regionali nei ministeri nazionali, riducendo il ruolo delle amministrazioni locali. Il timore è che questo possa indebolire la governance territoriale e limitare l’efficacia degli investimenti. Da più parti è stata ribadita la necessità di mantenere un forte presidio locale per garantire che i fondi siano utilizzati in modo mirato e rispondano realmente alle esigenze dei territori.
Con questo primo incontro del nuovo mandato, il CdR ha dunque posto le basi per le sfide dei prossimi anni, confermando la sua volontà di essere un interlocutore determinante nelle politiche europee che riguardano direttamente i territori.
Di Filippo Galeazzi, assistente parlamentare accreditato