«L’FCDE è uno specchio di una visione di molti anni fa: ci chiamò Bruxelles e ci disse che stavamo facendo soffrire il sistema economico, con la richiesta di riequilibrare il sistema finanziario locale con quello generale. Oggi invece siamo in una situazione in cui si chiedono risorse al sistema economico locale, e quindi ai nostri cittadini, che sono in larga parte destinate ad assicurare questa forma di garanzia, che però non è vista nella gestione ordinaria ma è vista solo nel passato. Il peso del passato è molto rilevante». Lo ha detto Silvia Scozzese, assessora al bilancio del Comune di Roma, nel suo intervento al Festival delle Città di Ali nel panel “La spinta delle autonomie per la crescita”.
«Siamo un Comune – ha spiegato Scozzese – che non ha nessun problema di cassa o di pagamenti, abbiamo recuperato il 70% della capacità di riscossione in due anni; ma il valore del lavoro che fa l’amministrazione Gualtieri oggi non incide assolutamente sul fatto che buona parte di queste entrate, che oggi potrebbero andare invece a sostenere servizi ed economia, si calcolano solamente per garantire teoricamente questo equilibrio, cioè non lo garantiscono nella realtà, perché non c’è una crisi attuale dei pagamenti, c’è una garanzia teorica. Ecco questo è un termometro di come è fatto oggi un bilancio. A questo punto allora forse è tempo di rivedere gli elementi del bilancio insieme agli elementi delle entrate; siamo abituati – da quando c’era il Ministero delle Finanze, il Ministero dell’Economia e la Ragioneria – a trattare questi temi a compartimenti stagni. Ma invece questi temi sono legatissimi, perché le politiche economiche nascono dalle regole ma anche dalla capacità di programmare l’economia.
Lancio allora una proposta: perché non iniziamo a valutare le politiche locali in confronto al Pil locale, come si fa in economia nazionale? Se vogliamo trovare un equilibrio tra i livelli di governo e anche il motore locale che è il comune – conclude Scozzese –, dobbiamo rivedere questi elementi perché senza strumenti giuridici e finanziari sarà molto difficile trovare a livello nazionale sostegno al ruolo che viviamo tutti i giorni con grande difficoltà nel locale».