Tutte le amministrazioni pubbliche e le aziende che intendono dotarsi di un Gender Equality Plan devono considerare che il GEP, rispetto al precedente Piano Azioni Positive (PAP), prevede la messa a punto di uno strumento ulteriore che permette di orientare, con un’ottica di parità di genere, le nuove politiche e strategie di sviluppo amministrativo in maniera più critica e puntuale: il Bilancio di genere.
Ma cos’è nello specifico il Bilancio di Genere?
È uno strumento che mira a realizzare una maggiore trasparenza sulla destinazione delle risorse di bilancio e sull’impatto che i diversi investimenti hanno su donne e uomini e, quindi, sul superamento delle disuguaglianze di genere. In particolare, grazie al Bilancio di genere è possibile:
- Accrescere la consapevolezza degli amministratori e dei cittadini sull’impatto che le politiche pubbliche possono avere sulle diseguaglianze di genere;
- Assicurare una maggiore efficacia degli interventi attraverso l’adozione di un approccio di genere nella definizione degli obiettivi da tenere in considerazione anche nell’individuazione delle modalità di attuazione;
- Promuovere una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione, attivando meccanismi tesi a evidenziare pratiche potenzialmente discriminatorie.
Già da qualche anno, sono stati elaborati diversi Bilanci di genere per indirizzare le politiche verso un utilizzo più equo delle risorse; infatti, da quando è stata adottata tale prospettiva nella redazione di un documento di valenza economica e sociale, è stato più facile individuare gli ostacoli alla realizzazione di una piena uguaglianza tra donne e uomini nel territorio. Purtroppo, non si è ancora giunti alla piena attuazione di tale obiettivo – la Parità di genere è infatti indicata come uno degli obiettivi da raggiungere nell’Agenda 2030 dalle Nazioni Unite – ma, in ogni caso, è d’obbligo evidenziare che l’utilizzo ordinario di strumenti specifici, quali il Gender Equality Plan e il Bilancio di genere, può favorire la concreta realizzazione della Parità di genere.
*Di Alice Cetta – Ufficio Comunicazione Leganet