Intervista a Federica Cuna

Consigliera comunale di Trani – Consigliera Provinciale BAT (Barletta Andria Trani). Dal 2022 YEP – Membro del Comitato Europeo delle Regioni a Bruxelles

Uno degli obiettivi del programma YEP è creare connessioni tra giovani amministratori di tutta Europa. Quali opportunità concrete ha trovato entrando nella rete dei Giovani Politici Eletti (YEP) e in che modo questa esperienza sta influenzando il suo lavoro a livello locale?

Entrare nella rete dei Giovani Politici Eletti (YEP) è stata un’esperienza di crescita straordinaria, un’opportunità concreta per costruire legami e condividere visioni con amministratori locali di tutta Europa. Il confronto continuo con colleghi di diversi Paesi mi ha permesso di allargare gli orizzonti, scoprire buone pratiche e ripensare le politiche pubbliche con uno sguardo più ampio e innovativo. Parlare di sostenibilità urbana, partecipazione giovanile e innovazione sociale non è mai stato un esercizio teorico, ma un’occasione per portare nel mio territorio nuove idee e soluzioni che rispondano ai bisogni reali delle persone. 

L’accesso a percorsi di formazione, workshop e incontri istituzionali europei ha rafforzato il mio ruolo amministrativo e mi ha permesso di stringere alleanze fondamentali per dare respiro internazionale ai progetti locali. Oggi, grazie a questa esperienza, faccio parte del Comitato Europeo delle Regioni: un incarico che sento come una grande responsabilità, non solo verso la mia comunità, ma verso una generazione di giovani amministratori che credono nella politica come strumento di cambiamento. Essere tra i più giovani non è mai stato un limite, ma uno stimolo a mettere in campo competenze, visione e determinazione. 

E proprio questa rete umana e politica rappresenta il cuore del programma YEP. La vera ricchezza non sta solo nei tavoli di lavoro o nei progetti ufficiali, ma nelle relazioni profonde che si creano, nei confronti fuori dagli schemi in cui si riscopre il senso autentico dell’Europa: un progetto di diritti, giustizia sociale e solidarietà. Tra i momenti più significativi ci sono stati anche quelli vissuti al di fuori del protocollo, quando ci siamo ritrovati a discutere non solo di amministrazione, ma di valori, di futuro, di una politica che metta al centro le persone. 

Questi scambi mi hanno sempre dato una spinta enorme nel tornare sul territorio, con ancora più determinazione nel costruire un’Europa più giusta, più inclusiva, più vicina ai cittadini. L’Europa non è un’istituzione lontana, ma una costruzione collettiva fatta di impegno quotidiano, battaglie condivise e ideali comuni. Essere parte di questo percorso mi ha resa ancora più convinta della necessità di difenderla, rafforzarla e renderla sempre più uno spazio di opportunità per tutti.