Settimo Torinese e la rinascita industriale: il MU-CH, il primo Museo interattivo della Chimica in Europa che unisce scienza, cultura e memoria

Settimo Torinese rappresenta da anni l’esempio di una città che ha scelto di fare della rigenerazione urbana dei luoghi industriali e della loro trasformazione in chiave culturale uno dei principi cardine della riqualificazione degli spazi urbani. Gli esempi sono molti: l’ex mattatoio è diventato la Casa della Musica, la fabbrica di vernici Paramatti è diventata la Biblioteca Archimede, la più grande del Piemonte. L’ultimo esempio in ordine temporale è il MU-CH, il Museo della Chimica.

Dal primo luglio 2022 a Settimo Torinese, negli spazi dell’ex fabbrica di vernici Siva – in cui Primo Levi, l’autore di “Se questo è un uomo”, operò come chimico dal 1947 al 1975 – è aperto il MU-CH, Museo della Chimica, il primo Museo interattivo dedicato alla chimica, che si presta alla didattica per bambini e adolescenti e che arricchisce il suo percorso con sezioni e attività anche per gli adulti e le famiglie.

Il MU-CH, un’idea del Comune di Settimo Torinese e Fondazione ECM, progettato dal Gruppo Pleiadi, realizzato da ETT, e finanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane, è il primo museo d’Europa a proporre un percorso interattivo dedicato alla chimica. La struttura nasce dalla volontà di creare un luogo che sia d’incontro e di scoperta, in cui grandi e piccini possano fare un’esperienza immersiva e coinvolgente nel mondo della scienza. 

Fino ad oggi sono passati dal Mu-Ch oltre 100.000 visitatori di cui quasi 30.000 tra studenti e insegnanti. Un successo costruito tassello dopo tassello, creando un luogo a misura di ragazzi e famiglie (target prevalente 4-13 anni), pensato per essere dinamico, interattivo, coinvolgente e nasce in un territorio da sempre vocato alla scienza e all’innovazione. 

Come commenta la sindaca di Settimo Elena Piastra:  “il Mu-Ch rappresenta il frutto di un lavoro di anni di un’intera Città, che con Biblioteca Archimede e il Festival della Scienza ha rinnovato la propria identità proprio a partire dalla divulgazione scientifica. Il MU-CH rappresenta la Città oggi, nella sua evoluzione e nel suo presente: la chimica come “scienza centrale” che a Settimo rappresenta il mondo dell’impresa (passato e presente), la divulgazione scientifica, la rigenerazione di un luogo che sarebbe potuto essere altro e torna a vivere con la cultura e l’apertura al futuro

l MU-CH è un perfetto simbolo di trasformazione: non solo la fabbrica di vernici che rinasce come luogo di cultura, ma anche uno dei luoghi della vita di Primo Levi in cui la memoria storica e letteraria si perpetua e si rinnova. Rappresenta un esempio molto moderno di polo culturale e di sapere.

Il Museo si sviluppa su due piani. Al piano terra la sala conferenze, dedicata a incontri di stampo scientifico; il C-Lab, un laboratorio scientifico specializzato in chimica, in cui è possibile svolgere esperimenti scientifici in sicurezza; la Sala lettura con il Planetario. A questo piano, si trova anche un punto di informazione realizzato da Ars Media, in cui i visitatori possono ascoltare la voce di Renato Portesi, collaboratore di Primo Levi nella direzione del laboratorio, che racconta la storia dello stabilimento industriale.

Il primo piano, invece, ospita una mostra permanente con exhibit di chimica ed esperimenti – analogici e digitali – che tutti i visitatori possono provare. I bambini e le bambine possono giocare e imparare fin da subito, sperimentando con le installazioni interattive della bilancia a braccia e la tavola periodica degli elementi.

L’obiettivo del MU-CH è di essere un museo smart, interattivo e divertente: ecco perché, a termine visita, si entra nel Chemistry bar: un American-bar anni ’80 dove al posto di cocktail vengono servite reazioni chimiche.

Sempre al primo piano, quello che era l’ufficio di Primo Levi, grazie alla collaboazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, è attrezzato per far conoscere la vita e l’opera dello scrittore: attraverso testi, immagini e un filmato, viene illustrata la sua figura poliedrica di testimone della Shoah, autore di classici della nostra letteratura, uomo di scienza e intellettuale interessato a molti temi fra i quali, centrale, il tema del lavoro.

Di tutte queste dimensioni della sua figura sono proposti aspetti di rilievo. In particolare, è messa in risalto l’importanza che Levi attribuiva al lavoro nella vita e nell’esperienza degli esseri umani e, nel suo caso, al rapporto diretto con la materia – spesso di sfida e di lotta – che la sua professione di chimico industriale gli consentiva.

Nei prossimi anni, l’obiettivo è quello di riuscire a trasformare anche l’ultimo braccio abbandonato dell’ex fabbrica SIVA, con l’obiettivo di ampliare il Museo e di rendere questo spazio pubblico un Museo aperto alla città, un punto di ritrovo e di studio.

Di Elena Piastra, Sindaco di Settimo Torinese e Vice Presidente vicario di ALI