ALI Europe Desk. Il commento di Micaela Fanelli, delegata all’Europa per Ali

A Bruxelles nasce Ali Europe Desk, il nuovo spazio di Ali-Autonomie Locali Italiane presso il Parlamento Europeo, per monitorare le attività europee e supportare i comuni aderenti sui programmi di finanziamento, offrire consulenza personalizzata e formazione per migliorare la loro capacità di accedere ai fondi europei e per partecipare attivamente ai processi decisionali comunitari.

Per volontà del Presidente di Ali e Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che mi ha voluto nella Presidenza dell’associazione dopo aver svolto il ruolo di Vice Presidente Nazionale, mi è stata conferita la delega all’Europa. Dopo l’esperienza settennale come capo delegazione Anci al Comitato delle Regioni, tornerò dunque a Bruxelles per rafforzare in Europa il peso dei Comuni e delle autonomie locali italiane, con l’obiettivo, come dichiarato dallo stesso Presidente Gualtieri, di consolidare la presenza e il ruolo di Ali e dei Comuni italiani all’interno delle istituzioni europee, per monitorare con maggiore attenzione le dinamiche dell’Unione Europea, contribuendo a generare opportunità concrete per i nostri territori.

Nella “nuova” Europa, infatti, sarà sempre più necessario garantire la nostra presenza, sia per assicurare la rappresentanza verso le istituzioni, sia per anticipare, indirizzare e supportare le decisioni con nuovi centri di studio ed elaborazione, sia con servizi di supporto per fruire dei fondi, vincendo progetti, ma prima ancora sapendo individuare fabbisogni e opportunità, reti e partner.

In particolare, l’attività che andrà organizzata per potenziare la rappresentanza non può e non deve essere più quella tradizionale, incentrata prioritariamente sulle politiche di investimento pubbliche e in particolare sui fondi di coesione. Se, come argomenta  Walter Tortorella di Ifel, di 441 miliardi di investimenti in Italia nel 2023, l’85% è investimento privato, allora sarà necessario concentrarci nel processo decisionale che riguarda questa fetta, perché l’impatto sui comuni e sui territori si ha soprattutto muovendo decisioni riferite a questa quota. Inoltre, gli enti locali e regionali sono partner fondamentali per l’attuazione sul campo dell’agenda UE, essendo responsabili del 54/58% del volume degli investimenti pubblici della Pa. In Italia, significa che il 15% di investimenti pubblici è attuato da amministrazioni locali al 53%. Su questi siamo ‘allenati’, soprattutto in merito alle risorse della coesione, resta completamente ‘sguarnita’ di supporto ancora oggi la parte degli investimenti privati che impattano comunque sui territori.

Dobbiamo, allora, migliorare la nostra rappresentanza anche in relazione al coordinamento indispensabile per realizzare una “Agenda italiana per gli enti locali in Europa”, costruita muovendo dai nostri rappresentanti a Bruxelles. Sia quelli attualmente membri negli organismi, sia chi ha ricoperti ruoli istituzionali negli enti locali e oggi siede in altri soggetti (in primis, Parlamento UE e Commissione).

In attuazione dell’Agenda, ma anche al fine di supportare a 360 gradi le politiche europee verso gli enti locali, sarà particolarmente importante garantire maggiore efficienza ed efficacia all’azione dei membri del Comitato delle Regioni. I nostri rappresentanti hanno bisogno di aiuto per attuare un’agenda italiana territoriale. Serve per dare forza ed equilibrare l’indirizzo che gruppi politici esercitano fortemente a supporto dei membri. Si deve avere chiaro cosa serve al Paese, insieme a cosa serve al proprio gruppo politico. Un progetto che aiuti questo lavoro dei nostri membri al CdR è sempre più urgente. Particolarmente propizia la circostanza che il nuovo Cdr parta a gennaio prossimo, in parallelo ai primi passi delle Presidenze rinnovate di ANCI ed ALI. Parallelamente, mai così qualificata e forte è stata la rappresentanza degli ex sindaci nel Parlamento Europeo. Offrono una sponda incredibilmente efficace a una sempre migliore agenda territoriale nazionale. Non solo, per indirizzare al meglio il nuovo Qfp (Quadro Finanziario Pluriennale) e rafforzare la coesione, messa in discussione dalla nuova Commissione, che guarderebbe ad un approccio molto più accentrato (si vedano da ultimo i tre pareri del 21 novembre 2023 del CdR).

Secondo pilastro dell’attività per un miglior lavoro europeo degli enti locali è la creazione di un centro studi per supportare le nostre rappresentanze sui temi del territorio. Un organismo che sappia fare proposte ai nostri rappresentanti e ai nostri interlocutori prioritariamente sul tema degli investimenti e della finanza. Ma che sappia sviluppare anche competenze sulle valutazioni di impatto territoriale (vit) o demografico (vid), sempre più richieste per ogni decisione pubblica europea. Chi più del sistema dei comuni e degli enti locali può fornire maggiori informazioni su un tema quale la valutazione di impatto territoriale di una politica o di un provvedimento?

Infine, il terzo pilastro, riguarda il potenziamento di servizi in favore degli enti locali. Serve fare meglio, aiutando di più, specializzando e mettendo in rete. Non un lavoro di supplenza rispetto a chi attualmente già esercita tale attività, ma un “di più” che solo chi rappresenta al meglio i comuni e le autonomie può garantire

Con Ali Europe Desk, dunque, non solo riaffermiamo la presenza delle autonomie locali italiane in Europa, ma gettiamo anche le basi per un futuro dove ogni Comune avrà la possibilità di essere protagonista nelle decisioni che plasmano il nostro continente e di trasformare le sfide in opportunità per costruire un’Europa più inclusiva, sostenibile e innovativa.

Insieme, sempre dalla parte dei Comuni, affrontiamo e governiamo il nostro futuro!

Di Micaela Fanelli, consigliera regionale del Molise