Elena Piastra: “Ali sia presidio di rappresentanza delle città e spazio di riflessione politica”

Intervento di Elena Piastra, Vice Presidente Vicario nazionale di Ali Presidente regionale Ali Piemonte e Sindaco di Settimo Torinese

«La forza che Ali è riuscita ad avere in questi anni si deve soprattutto a un lungo lavoro, cito su tutti quello che Matteo Ricci ha svolto nell’associazione in questi anni. Quel lavoro ci permette di essere qui oggi molto più solidi di come avevamo cominciato, e pronti ad approfondire la riflessione rispetto alle nostre città e i nostri enti locali.
Impossibile poi non citare quanto fatto dalla struttura di ALI, a partire da Valerio Lucciarini, perché chi ha seguito la storia dell’associazione conosce quanto questo approfondimento e questa riflessione abbiano contribuito a consolidarci.
Pensare al “dopo Matteo” non era affatto semplice: con molti dei sindaci e delle sindache ci siamo confrontati a lungo su questo e qualche settimana fa i presidenti regionali si sono trovati a scrivere una lettera di cui riprendo alcuni passaggi.
In questa fase storica, con in campo una proposta di riforma, quella dell’autonomia differenziata, che mira a dividere e indebolire istituzionalmente i territori, ritengo che l’autorevolezza istituzionale e politica del Sindaco di Roma Capitale sia strategica, indispensabile come presidio democratico di garanzia e difesa dell’unità nazionale, per questo i presidenti regionali di Ali qualche settimana fa hanno scritto una lettera a Roberto Gualtieri chiedendo a lui la disponibilità a mettersi a guida della nostra associazione.
Noi sindaci e amministratori abbiamo molto chiaro che nelle città si svolgeranno la principale trasformazione, il dibattito e il confronto sul miglioramento della qualità della vita delle persone. Non solo perché gran parte della popolazione è urbana da anni, ma anche perché è qui che troviamo tutte le principali sfide: quella della sostenibilità – che non a caso ALI ha iniziato a far emergere attraverso la Rete Dei Comuni Sostenibili -, quella dei servizi e quella della pianificazione. Gli urbanisti parlano spesso di “diritto alla città”, perché è in effetti nelle nostre città che si misura la possibilità di rendere il paese più equo o meno, a seconda della capacità degli amministratori di ripensare gli spazi e di pianificarli.
Voglio spiegare con un esempio il tema dell’equità: ho avuto modo di leggere i dati di un progetto che riguarda il nord Italia e la conciliazione famiglia-lavoro, in particolare delle donne: è emerso che si sapeva i principali motivi per cui le donne faticano a rientrare nel mondo del lavoro sono la mancanza patente e avere un figlio con disabilità. Il problema della patente è emblematico, perché non è tanto un gap in sé: significa piuttosto che il sistema della mobilità e dei trasporti pubblici non garantiscono l’equità, e quindi privano alcuni cittadini dei loro diritti.
Oggi dunque ALI ha un compito fondamentale di riflessione politica: capire quanto e come le nostre città e i nostri enti locali abbiano la possibilità e l’opportunità di cambiare e intervenire davvero nella vita delle persone.
Questo percorso di riflessione Ali lo ha già iniziato e lo ha approfondito attraverso alcuni dei momenti più importanti del Congresso di Roma. Con il cambio di guida alla presidenza proviamo a fare un altro passo in avanti. Attraverso la disponibilità di Gualtieri, che ringrazio per questo suo impegno, cercheremo di far crescere l’associazione facendola diventare presidio della rappresentanza delle città e vero spazio di riflessione politica. E anche spunto di confronto sui bilanci, sulla realizzazione delle azioni e infine spazio formativo».