Con il termine whistleblowing, tradotto in italiano “segnalazione di illeciti”, si intende ogni azione finalizzata alla denuncia spontanea di reati, violazioni di leggi e regolamenti verificatesi in un contesto lavorativo.
Chi sono i whistleblower?
I whistleblower sono coloro che segnalano un illecito di cui sono venuti a conoscenza sul posto di lavoro. Molto spesso si tratta di dipendenti pubblici o privati, ma anche consulenti, fornitori, clienti o azionisti possono diventare dei segnalanti soggetti a possibili ritorsioni. Per tal motivo il whistleblowing deve proteggere coloro che segnalano, garantendo un canale di segnalazione in forma anonima.
Cosa si può segnalare?
Il whistleblowing permette la segnalazione di:
- Illeciti amministrativi, civili e penali;
- Indebita percezione di erogazioni; truffa in danno dello Stato, di un ente pubblico o dell’Unione Europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche; frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico;
- Illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea, come appalti pubblici; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; salute pubblica;
- Atti e omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione.
Come si segnala?
Il whistleblower può usufruire di due tipologie di canali per segnale gli illeciti di cui viene a conoscenza:
• Whistleblowing interno
I segnalanti possono decidere di rivelare delle irregolarità attraverso sistemi informatici interni messi a disposizione dall’ente o dall’azienda.
• Whistleblowing esterno
I segnalanti, sprovvisti di un canale interno di segnalazione, decidono di rivolgersi a parti terze per rivelare le irregolarità a loro note: polizia, autorità giuridiche, ANAC, società esperte in materia.
Cosa succede se non si rispetta la norma?
Per conformarsi a questa nuova normativa, e non incorrere nelle sanzioni previste che vanno dai 10.000 ai 50.000 euro, è consigliabile adottare un sistema informatico apposito che faciliti la gestione dell’intero processo di segnalazione e che garantisca la tutela alla riservatezza del segnalante, proteggendolo da possibili ritorsioni.
*Di Alessia Lemma – Ufficio Comunicazione Leganet