La manovra varata dal Governo percorre una strada sbagliata: quella di togliere risorse alle autonomie locali, riproponendo una stagione di tagli che credevamo definitivamente superata. In Toscana Irpet ha calcolato che verranno a mancare oltre 46 milioni a Regione, Comuni e altre istituzioni locali. E’ vero che ve ne dovrebbero essere 15 in entrata a determinate condizioni e per alcune realtà, ma il saldo sarà negativo per almeno 31 milioni. Tagli a cui si devono poi aggiungere quelli previsti per la spesa sanitaria che toglieranno alla Regione Toscana almeno per il 2024 altri 163 milioni che, se sommati ai 141 milioni in meno del 2023, formano la cifra complessiva di 305 milioni in meno per la sanità rispetto al 2022. E senza quelle risorse la Regione dovrà necessariamente o tagliare drasticamente i servizi sanitari oppure ridurre le risorse ad altre voci di bilancio. Quindi, oltre a continuare un silenzioso attacco alla sanità pubblica e universale, si innescherà anche un meccanismo alla fine del quale molte famiglie toscane non avranno servizi o li avranno in misura ridotta.
Togliere risorse agli enti locali toscani vuol dire costringere tanti sindaci a dover chiudere o ridurre servizi, a non poter dare risposte alle situazioni di maggior bisogno, con effetti che nessun bonus poi potrà recuperare. Basti pensare a quello che sta succedendo con il taglio già deciso dal Governo sul contributo affitti. È comprensibile che in una situazione di congiuntura economica non favorevole vi sia attenzione al fronte delle uscite, ma non si capisce perché le vittime sacrificali di una legge di bilancio per lo più in deficit debbano essere, ancora una volta, i Comuni e gli Enti Locali, cioè quelle istituzioni più vicine ai cittadini e alla vita quotidiana delle persone. Tagliare ai comuni significa tagliare a famiglie e imprese.
Il Paese non cresce, i consumi interni sono logorati dall’inflazione, le crisi internazionali spingono i prezzi e l’export patisce. Servirebbe dunque una forte spinta pubblica, serve attuare il Pnrr ma il Governo taglia proprio quei fondi ai comuni che permetterebbero di assumere personale e mettere a terra i progetti Pnrr. I preannunciati tagli al comparto delle autonomie locali della legge di bilancio seguono di pochi mesi le intenzioni del Governo di voler spostare 13 miliardi di fondi Pnrr già assegnati ai comuni su altre, ed al momento incerte, fonti di finanziamento: scelte che ridurranno ancora di più i margini di manovra dei comuni a danno della crescita e della qualità della vita delle comunità amministrate.
Di Andrea Marrucci, Presidente ALI Toscana e Sindaco di San Gimignano