Al primo panel della seconda edizione degli Stati Generali della Bellezza, l’assemblea nazionale degli assessori alla cultura e al turismo, che quest’anno si è svolta ad Andria, nella splendida cornice di Villa Comunale Giuseppe Marano, in Piazza della Repubblica, dal titolo “I borghi, bellezza italiana”, hanno partecipato Livio Scattolini (direttore scientifico del club “I borghi più belli d’Italia”), Domenico Venuti (sindaco di Salemi) e Francesca Velani (vicepresidente e direttrice cultura e sostenibilità “Promo PA Fondazione”); ha moderato l’incontro Natale De Gregorio (Lievito Consulting).
Il dibattito, incentrato principalmente sull’importanza della valorizzazione del territorio dei piccoli Comuni, si è focalizzato fin da subito sull’importanza della visione della politica, spesso noncurante dello stato in cui versano molteplici realtà. Queste le parole di Livio Scattolini: «Se una comunità presiede il territorio, vuol dire che la rappresenta. Bisogna evitare che i borghi scompaiano. Bisogna alzare l’asticella dell’attenzione e assumerci le nostre responsabilità. L’azionismo nei piccoli borghi serve, è uno strumento e anche il turista deve essere un azionista del territorio.
Il PNRR è un’opportunità straordinaria, non possiamo sprecarla. Al di là dei 229 borghi finanziati, a fronte di 1800 domande presentate, restano ben 300 domande certificate, ancora senza risposte per l’assegnazione di fondi: si tratta di Comuni per i quali i sindaci sono andati in analisi e hanno investito tempo e risorse. I loro progetti sono pronti, ma ancora in attesa. La politica deve dare una mano in questo senso.»
Domenico Venuti ha puntato i riflettori sull’importanza dell’assetto culturale attraverso cui gli amministratori dovrebbero operare per migliorare la vivibilità del territorio stesso: «Oggi si crede che di bellezza non si vive, che non può essere un volano di sviluppo. Non è vero. Viviamo in un contesto in cui soprattutto i giovani lavorano in sinergia, per evitare lo spopolamento e valorizzare il loro territorio. Anche per trarne un ritorno economico. Bellezza è anche vivere bene la propria quotidianità.
Grazie al PNRR possono essere strutturati importanti interventi sui servizi, in particolar modo su quelli riguardanti la mobilità sostenibile: molti sono argomenti non toccati con attenzione, per esempio le infrastrutture.
La bellezza è un forte antidoto contro la bruttura, soprattutto contro la mafia, da veicolare per tutelare le giovani generazioni. Noi siamo bellezza, dobbiamo viverci, ma anche fare di tutto per metterla in circuito e darle concretezza.»
Fondamentale l’intervento di Francesca Velani, che ha delineato con passione la condizione e l’importanza delle attività associative radicate sul territorio: «Per l’associazione che rappresento, le dimensioni del benessere e della sostenibilità sono al centro dei progetti di crescita, che vede la cultura aumentare in tutti gli ambiti della vita delle persone. É necessario tenere conto degli indicatori turistici e d’impatto della cultura per monitorare i territori composti dagli addetti ai lavori, per poter restituire i risultati degli investimenti fatti, per essere trasparenti e riallineare le politiche.
Il cantiere borghi e la carta della citta della bellezza sono fondamentali per misurare e monitorare il lavoro specifico delle politiche culturali. La governance per questi territori è difficile, occorre costruire rapporti che durino nel tempo e tengano insieme relazioni e condivisione di obiettivi. Occorrono modelli di governance precisi e condivisi: i progetti “a tavolino” non aiutano. Le città devono scegliere professionisti per le loro politiche culturali.»