L’Assemblea di amministratori locali di ALI Sicilia tenutasi a Palermo nel mese di Novembre nella splendida sala SS. Elena e Costantino della Fondazione Federico II, ha focalizzato il tema “Le Regioni alla ricerca della propria identità: dall’autonomia speciale all’autonomi differenziata”
La posizione emersa all’assemblea in modo inequivocabile è contro l’autonomia differenziata e il disegno di legge sul rafforzamento del regionalismo. Un provvedimento che accentuerebbe, secondo i sindaci, il divario già esistente in termini di servizi e diritti, fra Nord e Sud.
Tutto ciò si tradurrebbe in minori servizi per la salute che nel periodo più buio della pandemia ha fatto emergere tutte le criticità , peraltro, laddove i livelli essenziali sono invece stati stabiliti la regionalizzazione non sembra aver portato affatto miglioramenti omogenei nel territorio nazionale, anzi sembra aver acuito le disuguaglianze: la riforma del Titolo V che – delegando a Regioni e Province autonome l’organizzazione e la gestione dei servizi sanitari – puntava ad un federalismo solidale, ha finito per generare una deriva regionalista, con 21 differenti sistemi sanitari dove l’accesso a servizi e prestazioni sanitarie è profondamente diversificato e iniquo. Analogo discorso per l’istruzione, per il funzionamento della pubblica amministrazione, per le protezioni sociali. C’è una spesa storica in Italia che oggettivamente penalizza il Sud e rende più povero chi ci vive ha sostenuto nell’intervento introduttivo, ho sottolineato all’assemblea.
Tanti gli interventi, a cominciare dalla Vice Presidente del Consiglio di Palermo Teresa Piccione, il sindaco di Salemi Domenico Venuti, il sindaco di Contessa Entellina Leonardo Spera, e il deputato regionale Giovanni Burtone sindaco di Militello Val di Catania.
Il tema è stato approfondito ulteriormente da autorevoli esponenti del mondo sociale e sindacale come il segretario regionale della CGIL, Alfio Mannino, e il Direttore regionale di ANCI Sicilia, Mario Alvano.
Le conclusioni dei lavori sono state affidate al Prof. Giuseppe Verde, Costituzionalista e docente dell’UNIPA di Palermo, e Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro e Presidente nazionale di ALI.
«Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata – ha sottolineato Matteo Ricci nel suo intervento – rischia di aumentare il divario tra Nord e Sud e di produrre quella che alcuni chiamano la secessione dei ricchi. Alimenta una ulteriore disuguaglianza in un Paese già diseguale. Abbiamo bisogno esattamente del contrario: più coesione, più solidarietà. Governiamo la crisi se restiamo uniti non se ci dividiamo. Il governo ritiri il disegno di legge e si apra a una discussione ampia sulla crisi economica, energetica, del lavoro e dello sviluppo. Prima i Livelli essenziali delle prestazioni, nel rispetto della Costituzione, poi fondi perequativi e un piano complessivo per gli enti locali. Vedo un Mezzogiorno attraversato da una straordinaria forza nel suo capitale umano che chiede solo di essere messo nelle condizioni di liberare la sua energia. All’Italia serve restare unita, non certo dividersi ancora di più», ha concluso Ricci.
*Di Francesco Cacciatore, Sindaco di Santo Stefano Quisquina