Il 3 novembre scorso a Vicenza si è svolta l’assemblea di Ali Veneto alla presenza di numerosi amministratori locali e con la partecipazione del Presidente nazionale di Ali Matteo Ricci. Al centro le questioni riguardanti gli enti locali, il Pnrr, il caro energia, i bilanci comunali e le richieste da portare all’attenzione del governo. «Negli ultimi anni, i sindaci sono sempre stati in prima linea nell’affrontare crisi ed emergenze – ha detto Matteo Ricci – e la loro combattività ha prodotto anche dei buoni risultati. Penso al Covid, quando il governo diede ascolto al grido degli amministratori locali rimborsando tutte le minori entrate che avevano avuto, o ai notevoli passi avanti che sono stati fatti sul tema degli investimenti e sul patto di stabilità. Adesso però si apre una fase nuova – ha sottolineato il Presidente di Ali –, non solo perché c’è un governo nuovo, ma perché abbiamo da un lato la grande occasione del Pnrr e dall’altra siamo alle prese con l’inflazione e il caro energia, che impattano negativamente sui Comuni e sulla parte corrente del bilancio». La tenuta degli enti locali per molti amministratori si gioca sulla capacità dell’Europa e dell’Italia di affrontare il problema del caro energia, che è drammatico e diventerà sempre più drammatico se durerà a lungo, «e che dal punto di vista economico è un problema molto simile Covid perché colpisce tutti, nessuno si può salvare se l’Europa non riuscirà davvero a mettere un tetto al prezzo del gas e se Italia non riuscirà a mettere più risorse possibili per arginare la situazione. Rischiamo di non farcela, Comuni virtuosi rischiano di non farcela – ha detto Ricci –. A Pesaro ad esempio solo per il costo energetico siamo passati da 1.300.000 a oltre 5.000.000 euro: se lo Stato non ci darà 4 milioni che mancano, come li ha dati per il Covid, non saremo in grado di fare il bilancio, a meno che non si tagli la spesa sociale e i servizi sociali, in un momento in cui sta aumentando la povertà e il disagio sociale; oppure saremo costretti ad aumentare le tasse locali, perché i comuni non possono fare debito pubblico». Questa è stata la richiesta che i sindaci hanno fatto al governo anche in occasione dell’assemblea Anci di Bergamo. I sindaci sostengono sia giusto parlare di famiglie e di imprese, ma hanno ribadito che la tenuta del comparto degli enti locali è un problema trasversale che incide indirettamente anche su quelle categorie.
La richiesta di 1 miliardo al governo è per coprire i maggiori costi dati dal caro energia. La situazione è allarmante, e per quanti risparmi stiano facendo i Sindaci non è certo spegnendo l’illuminazione pubblica che i problemi spariranno. Con l’inverno c’è anche il problema del riscaldamento, per cui è pensabile l’abbassamento delle temperature e la rimodulazione delle fasce orarie di accensione, ma se negli uffici pubblici o nei musei si può abbassare la temperatura, o in altri si può addirittura spegnere, non è pensabile farlo in molte strutture come le case di riposo. Ecco allora che se non arriverà il miliardo calcolato dall’Ifel salteranno i comuni, e se saltano loro salta tutto, salta la coesione sociale.
Il Presidente di Ali durante il suo intervento ha affrontato anche un altro tema caro agli amministratori locali, il Pnrr. «Sul Pnrr i Comuni hanno ulteriori difficoltà, perché non avendo soldi per pagare le bollette non possono neanche assumere il personale tecnico fondamentale per portare avanti i progetti e le opere. Va ricordato, inoltre, che i fondi dall’Europa non sono arrivati tutti, finora sono arrivate due tranche che valgono circa 42 miliardi, ma gli altri 160 miliardi li conquistiamo con fatti coerenti, non con la parole. L’Europa non ce li regala. Mario Draghi si era impegnato in un piano di riforme alle quali corrispondono gli avanzamenti. Noi oggi stiamo discutendo su una base di soldi veri e una parte di soldi “del monopoli”, perché non ci sono, non sono ancora arrivati», ha chiosato.
Altro tema fondamentale è il tema delle riforme, necessarie per realizzare il Pnrr e per ottenere le altre trance dall’Europa. I primi cittadini alle prese con i bandi hanno chiara la situazione: senza maggiore semplificazione e velocità nei procedimenti sarà difficile avere un’Italia veloce. A meno che, non dicono i sindaci, non si voglia far passare l’idea che nel nostro Paese l’unica via per realizzare le opere sia il commissariamento. Modello Ponte di Genova. All’assemblea, aperta ai cittadini, sono intervenuti anche Maria Rosa Pavanello, Presidente Ali Veneto e Sindaca di Mirano, Francesco Calzavara, Assessore agli Enti Locali della Regione Veneto e Mario Conte, Presidente ANCI Veneto e Sindaco di Treviso.
*Di Valentina Guiducci, ufficio stampa Ali