Gli Stati Generali della Bellezza sono stati un’occasione unica, insieme agli amministratori di tutto il Paese, per fare il punto sulla promozione culturale e turistica quale motore dello sviluppo economico.
Perché proprio come ha ricordato il presidente di Ali Toscana, Francesco Casini, citando Dostoevskij “è la bellezza che salverà il mondo”. E parliamo davvero di un tema centrale da Nord a Sud, ma in particolare per le aree interne. Penso ad esempio a come il Molise abbia necessità che tutto ciò diventi concreto. Perché non basta uno spot nazionale per rendere davvero attrattiva la nostra terra: servono politiche mirate e progetti complessivi che tengano insieme più settori, più dimensioni e che, soprattutto, siano in grado di compiere la sintesi migliore per il rilancio della regione.
Ed è necessario che tutela e valorizzazione vadano di pari passo perché, solo in questo modo, la cultura potrà essere il motore trainante del turismo: quello sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. Così come chiede l’Agenda Europea per il Turismo 2030/2050.
Ma in questa due giorni a San Gimignano, oltre a tutto ciò, parallelamente, ci siamo occupati anche delle grandi questioni che, con questo tema, si intrecciano a doppio filo, a partire dal Pnrr, la grande occasione che non possiamo e non dobbiamo sprecare. E poi un’Italia più semplice e più veloce per la rinascita. Un Paese che accelera, sa fare tesoro delle opportunità che arrivano dalla programmazione europea, rendendo i territori protagonisti.
Ma anche una politica che sappia davvero farsi carico dei problemi delle persone e che sia capace di colmare quel grande distacco dei cittadini che oggi si identifica nell’astensionismo. Una politica capace di credere e investire nei giovani, nel modo in cui guardano il mondo, nella loro voglia di innovare. La stessa lotta alla povertà educativa passa per l’investire in quella bellezza che, solo se messa a sistema, può produrre sviluppo. E tutto va fatto in maniera unitaria: per ridurre le distanze sociali e territoriali. Per ristabilire equità e promuovere quella condivisione autentica, unica creatrice di una progettazione del futuro.
Il Bando Borghi, finanziato con i fondi Pnrr su iniziativa del MIBACT, ha avuto il grande merito di sviluppare un’ampia mobilitazione di forze: Comuni, imprese, associazioni hanno operato per avanzare proposte innovative e validissime di cui occorre far tesoro, anche se non sono rientrate nei finanziamenti. Ed è questa la richiesta che nel corso degli Stati Generali della Bellezza di Ali Nazionale abbiamo avanzato al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, affinché insieme alle Regioni si possa dare il via a un’iniziativa che possa mettere a disposizione ulteriori risorse per sostenere gli altri validi progetti, eventualmente attivando ulteriori forme di selezione delle iniziative che meglio sanno fare “rete”.
Una proposta sostenuta anche dall’ANCI e già presentata, nello scorso mese di marzo, da parte mia alla Regione Molise e al presidente Toma con uno specifico atto in Consiglio regionale che ha ottenuto il voto favorevole dell’Aula e che impegna la Giunta regionale a operare al fine di recupere finanziamenti per le altre proposte sia sulle linee di intervento POR-FESR, che sul fondo di Sviluppo e coesione e sul Piano turistico della Regione. Nello specifico per il Molise, parliamo di 31 progetti esclusi dalla linea A che ha visto il Comune di Pietrabbondante aggiudicarsi il bando 34 per la Linea B dove ha vinto il Comune di Civitacampomarano.
Oggi più che mai, infatti, occorre fare rete con i territori per non disperdere l’enorme lavoro compiuto, per far in modo che quella progettazione “nata dal basso” e che davvero conosce le esigenze specifiche dei vari luoghi e delle varie aree del Paese possa realizzarsi.
*di Micaela Fanelli, Vice Presidente Ali nazionale e Consigliera Regione Molise