Il progetto del Joint Research Center della Commissione Europea
Il sistema di monitoraggio e misurazione della sostenibilità delle azioni dei Comuni italiani, implementato dalla Rete dei Comuni Sostenibili, è al centro di una ricerca del Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea.
Il JRC è il servizio scientifico interno della Commissione che fornisce un supporto al processo decisionale dell’Unione Europea mediante consulenze scientifiche indipendenti. In questa ottica, appare davvero rilevante che una delle ricerche in corso sia dedicata proprio all’esperienza della Rete dei Comuni Sostenibili; un’esperienza che, quindi, può porsi l’obiettivo di essere replicata e adattata in altri contesti europei.
Focus della ricerca è il sistema di monitoraggio, attraverso il set di 101 indicatori che analizzano e sintetizzano le tendenze in atto a livello di singolo comune sui temi della sostenibilità e sui 17 obiettivi dell’Agenda 2030. L’obiettivo è quello di capire quanto e come i Comuni che hanno aderito alla Rete dei Comuni Sostenibili e che si sono fatti monitorare, abbiano risposto alle domande del questionario, come si siano relazionati con la Rete, come gli amministratori locali e i tecnici abbiano accresciuto la propria consapevolezza sull’importanza di tale sistema di misurazione. Inoltre, verrà approfondita la forza e la tenuta del set di indicatori e, soprattutto, l’eventuale esportabilità in altri Paesi europei e la scalabilità a un numero più ampio di enti locali.
Insomma, i Comuni coinvolti nella Rete dei Comuni Sostenibili hanno la possibilità di essere protagonisti di una importante ricerca, considerando che l’esito sarà potenzialmente diffuso e letto in tutto il continente.
A seguire il progetto per il Joint Research Center sono le due ricercatrici Alice Siragusa e Paola Proietti, mentre per l’Italia è stato incaricato Maurizio Gazzarri, responsabile sostenibilità di ALI e collaboratore di RCS.
L’esperienza italiana è stata messa sotto i riflettori poiché è tra le più avanzate d’Europa e può rappresentare un esempio da esportare. Il set dei 101 indicatori è stato costruito attraverso un percorso che ha visto il coinvolgimento del Comitato Scientifico di RCS, di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e con il supporto del JRC, anche attraverso le indicazioni contenute nell’edizione 2020 dell’European Handbook for SDG Voluntary Local Reviews.
Sono già alcune decine i comuni grandi, medi e piccoli che hanno compilato il questionario della Rete dei Comuni Sostenibili e sono oggetto di misurazione. In queste settimane sono stati consegnati i primi Rapporti di sostenibilità che includono le tendenze, comune per comune, sugli indicatori del set, una sintesi per singolo goal e per tipologia di indicatore. Da sottolineare che la maggior parte degli indicatori riguardano fenomeni di competenza dei Comuni, poiché è su questi che è più necessario misurare l’efficacia delle politiche locali. Inoltre, i Rapporti includono una serie di suggerimenti per migliorare gli indicatori e, di conseguenza, la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine.
Per i Comuni che hanno scelto di farsi monitorare da RCS, questa ricerca della Commissione Europea può rappresentare un’ulteriore occasione per far conoscere la propria eccellenza a livello continentale. Poichè decidere di farsi monitorare è già un elemento di eccellenza, al di là dell’esito derivante dal calcolo degli indicatori, delle tendenze e della raggiungibilità degli obiettivi.
La ricerca sarà presentata nei prossimi mesi in importanti consessi internazionali, tra i quali la “Settimana europea delle regioni e delle città”, che si terrà nel mese di ottobre a Bruxelles ed è organizzata dal Comitato europeo delle regioni e dalla direzione generale Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione europea.
*di Maurizio Gazzarri, Responsabile area formazione e sostenibilità di ALI e collaboratore della Rete dei Comuni Sostenibili (per informazioni e richieste: gazzarri@aliautonomie.it)