“C’è un rischio che vedo chiaro all’orizzonte: i processi bellici rischiano di incancrenirsi e di non finire per decenni, spesso le guerre non si vincono e non si perdono ma si eternizzano, lasciando i popoli ostaggi”. Lo storico fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, nel suo intervento all’Assemblea annuale di Ali ha parlato della guerra in Ucraina portando la sua testimonianza, raccontando i suoi viaggi lungo i confini. “Stare dalla parte dell’Ucraina significa stare dalla parte della pace, per tanti motivi. Perché l’Ucraina è un paese aggredito, ma anche perché l’Ucraina ha bisogno di pace – ha detto Riccardi – , e noi dobbiamo trovare una soluzione di pace per un conflitto che sta distruggendo il paese. Io ho visto i profughi ucraini, non solo in Italia, ma li ho incontrati in Polonia, sono stato sulla frontiera ucraina, in Slovacchia: mi hanno molto colpito queste immagini di donne coraggiose che non si vogliono allontanare dal loro paese, restano alle frontiere ucraine e domandano pace. Noi dobbiamo fare di tutto sia come solidarietà sia come aiuto a convincere ad aprire o a portare a termine il negoziato di pace”. L’aumento delle spese militari, ha ricordato Riccardi, è “una scelta fatta dai paesi occidentali. Io aggiungerei che è necessario creare una difesa europea comune, e una politica estera europea comune. Mai come oggi vediamo il bisogno dell’Europa per la pace”.