L’evento fa parte di un’iniziativa contro la guerra lanciata su scala europea e intitolata #CitiesWithUkraine
Le parole di David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo recentemente scomparso, hanno aperto a Firenze la manifestazione per la pace Cities stand with Ukraine organizzata da Eurocities, l’associazione che raggruppa più di 200 città europee di almeno 250 mila abitanti.
Circa 20mila le persone in piazza Santa Croce, oltre cento le città che in Europa, da Stoccolma a Vienna, hanno aderito all’iniziativa. La manifestazione in sostegno dell’Ucraina è stata organizzata dal Comune di Firenze e dal suo sindaco, Dario Nardella, presidente di EuroCities.
Nel suo discorso, pronunciato proprio nel capoluogo toscano nel 2019 in occasione del Consiglio comunale straordinario su “L’eredità’ di Giorgio La Pira nell’Europa di oggi”, David Sassoli sottolineò: «Quando saremo arrivati al termine della costruzione europea, perché siamo ancora dentro un cantiere e dobbiamo mandarlo avanti, dobbiamo scriverci un bel cartello ‘Lavori in corso’; quando alla fine la costruzione europea sarà terminata e tanti muri saranno crollati e tanto spirito nazionalista svanirà per far emergere quanto è bello sentirsi italiani, ma senza questo spirito nazionalista che ti fa essere separato e diverso e diviso dagli altri, cosa ci sarà alla fine? Ci sarà che l’Europa saranno le nostre città e Firenze si troverà avvantaggiata, perché ha avuto una ricchezza di esperienze, di sapere. E saprà da che punto prendere il mondo e aiutarlo a crescere. E a vivere in pace».
Una dimostrazione di solidarietà e vicinanza che superi le logiche nazionali, ma che unisca tutte le città europee per un unico e grande messaggio di pace. “Bisogna fermare subito la guerra in Ucraina, o almeno una tregua umanitaria per fermare una catastrofe” ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella spiegando che “dalla piazza di Firenze si leverà una sola grande voce per la pace e per fermare lo scempio contro il popolo ucraino. La nostra – ha aggiunto – non è una risposta a talune manifestazioni italiane, la nostra è un’iniziativa europea per reclamare subito la pace. Facciamo sentire la voce delle città europee”.
“Oggi siamo qui in questa grande manifestazione, uniti dalla parte dell’Ucraina. Siamo al fianco di questi uomini e donne che combattono con coraggio ogni giorno contro un’invasione brutale e ingiustificata”, ha detto Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, nel videomessaggio trasmesso alla manifestazione. “A nome del Parlamento europeo condanno questa aggressione nei termini più forti possibili – ha aggiunto -. Esprimo la nostra solidarietà a tutti coloro che soffrono e alle famiglie di tutte le vittime innocenti. L’Europa inizia nelle sue città e nei suoi comuni, non possiamo smettere di dirlo e di crederci”.
“Da 15 giorni l’Ucraina è colpita da una guerra ingiusta e asimmetrica che sta sconvolgendo il mondo e mette in pericolo la pace su tutto il nostro continente. Voglio rendere omaggio al coraggio e all’eroismo del popolo ucraino, che suscitano la nostra ammirazione e il nostro rispetto. Le città resistono. Come sta facendo la nostra città sorella Odessa. Voglio dire e ridire a Odessa e ai suoi abitanti che siamo al loro fianco”. Lo ha detto Benoit Payan, sindaco di Marsiglia, nel videomessaggio trasmesso alla manifestazione. “Fedele ai suoi valori e alla sua storia, solidale e fraterna – ha aggiunto -, Marsiglia si è mobilitata per aiutare la sua città sorella. Per dare un aiuto materiale. Per accogliere coloro che fuggono dai combattimenti. Le marsigliesi e i marsigliesi si mobilitano solidali con il popolo ucraino. Noi non vi dimentichiamo”, ha concluso Payan.
Il sindaco di Madrid, José Luis Martinez-Almeida, nel suo videomessaggio ha sottolineato che “per una intera generazione è quasi incredibile che l’uso della parola ‘guerra’ sia già diventata parte delle conversazioni quotidiane dei nostri concittadini in tutta Europa”, ribadendo al popolo ucraino vicinanza e “ammirazione per l’esempio che state dando a tutti. Madrid era, è e rimarrà sempre al fianco del coraggioso popolo ucraino”.
“Charkiv, città con cui siamo gemellati, – ha detto il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nel suo intervento – è una città che da oltre due settimane è sotto le bombe, distrutta, che abbiamo ricordato pochi anni fa a Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema, città dove oltre duemila nostri cittadini hanno perso la vita per colpa delle barberie nazifasciste. Ci eravamo detti che non doveva più accadere. David Sassoli, una volta in visita in quei luoghi, disse che proprio lì era nata l’Europa. No, l’Europa non è ancora nata se non ci uniamo contro l’invasione dell’Ucraina”.
Durante la manifestazione sono stati proiettati anche i videomessaggi del Sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko, del Sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, e del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dal maxischermo in piazza Santa Croce, Zelensky ha detto: “Viviamo una terribile guerra, l’Europa non ha visto qualcosa di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. Questa guerra non è stata iniziata da noi, questa è l’invasione cinica e crudele da parte della Russia, è la guerra contro il popolo ucraino”. Poi ha rivolto un pensiero ai civili uccisi, soprattutto ai bambini: “Chiediamo di ricordare il numero 79, i 79 bambini uccisi dalla guerra, 79 famiglie distrutte. Dobbiamo fare in modo che questo numero non aumenti e che nessuno lo dimentichi”.
*di Valentina Guiducci, Ufficio stampa ALI