La coesione territoriale è uno punto cruciale per vincere la sfida del Pnrr. Ma servono parità e opportunità per i tutti i vari territori, infrastrutture sociali e materiali e occorre soprattutto sinergia e unità i intenti tra i vari livelli dello Stato.
Di questo hanno discusso a Parma i sindaci di Varese, Ferrara, Andria, Potenza e Imperia. “Folli e sognatori i sindaci”, ha esordito la sindaca di Andria Giovanna Bruno ma hanno bisogno di aiuti concreti e di regole chiare per operare. “Il mio è un comune in predissesto – ha detto Bruno – e attuare il Pnrr da noi è come correre con una gamba sola. Non chiediamo bonus ma opportunità, come è successo per Genova con il ponte Morandi, mentre nel mio territorio abbiamo ancora aperta la ferita della tragedia ferroviaria del 2016. E oltre a pari opportunità normative servono vere politiche di genere perché se si accentua ancora questo gap non pagherà solo il Sud ma tutta l’Italia”.
Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha ricordato che “il sindaco Sala ha detto che Milano non ha difficoltà a mettere a terra le risorse di cu dispone, ma ci sono realtà, medie e piccole, che queste difficoltà le hanno anche da un punto di vista della quantità delle risorse. Allora serve programmare, adattando le azioni alle varie realtà guardando alle esigenze e alle necessità di tutti”.
Mario Guarente, primo cittadino di Potenza, Comune uscito da poco dal dissesto, ha parlato del Sud. “Stiamo provando a metterci nei giusti binari – ha spiegato Guarente -. A Potenza abbiamo registrato due aspetti positivi della pandemia: una nuova saldatura nei rapporti della comunità e il rinnovato impegno degli amministratori, chiamati come non mai a tutelare le fasce più deboli. Adesso però servono scelte chiare. I giovani dii Andria, Potenza e Milano devono avere le stesse opportunità. Non siamo un Sud che si piange addosso ma dobbiamo essere messi nelle condizioni tutti di cogliere le opportunità che verranno dall’Europa”.
E queste opportunità sono in buone mani, secondo il sindaco d Imperia e vicepresidente Anci, Claudio Scajola. “Dobbiamo sfruttare un presidente del Consiglio che è competente e sa decidere. E l’ultima opportunità che ha l’Italia ha. Ma per riuscire a spendere bene le risorse ci vuole coinvolgimento di tutti. E per farlo non c’è altro modo migliore se non attraverso i Comuni. Questa assemblea si svolge in momento cruciale, ma adesso oltre alle idee e proposte serve un crono programma, servono date certe e a breve scadenza”.