Dopo la pandemia la prova che si darà nelle città, nei comuni, sarà più che mai importante. Una delle risposte utili per gli amministratori è quella d’investire sul funzionamento delle reti di comuni e delle reti fra associazioni. L’esperienza della nostra associazione ha anche un valore anche storico – la Lega delle autonomie locali nasce nel 1916 –, e oggi cerca di rappresentare e finalizzare la spinta riformista nei comuni italiani. Lo ha fatto anche in questi mesi di pandemia selezionando contenuti e iniziative specifiche, nel segno di un autonomismo solidale. Contrasto delle campagne antiscientifiche, come quella tentata contro la vaccinazione. Rivendicazione d’investimenti sui sistemi sanitari territoriali e per l’integrazione socio-sanitaria. Riforma e semplificazione, anche digitale, della pubblica amministrazione. Nuove forme di partecipazione, di rappresentanza dal basso, di democrazia deliberativa. Piena accettazione della sfida della sostenibilità ambientale di ogni politica e della curvatura sociale di ogni politica, con attenzione ai più deboli, agli invisibili, a chi è considerato “scarto”. Questa è un’agenda di temi e di sfide concrete, date da una visione, da un’etica della responsabilità per le generazioni future, che tratta, oggi, una rete di città.
Per misurare in trasparenza le risposte dei governi locali a fronte degli obiettivi e fare un passo in più, ALI ha promosso una nuova rete, quella dei “Comuni Sostenibili” (RCS). Un’associazione autonoma, alla quale aderiscono i comuni che accettano di farsi misurare, alla fine di ogni anno, secondo un set d’indicatori di benessere e sostenibilità e che predispongono e approvano il “Piano di Azione per il Comune Sostenibile” (cioè un’Agenda locale 2030), e perciò si fregiano di un brand esclusivo; che condividono su una piattaforma digitale i progetti che sono finalizzati a migliorare gli stessi indicatori e ogni azione significativa utile ad accelerare l’innovazione dal basso. Ciò mentre l’associazione fornisce un supporto agli aderenti alla rete, diffondendo informazioni, progetti compiuti e buone pratiche, proponendo formazione per gli amministratori e gli operatori degli enti, offrendo servizi in sussidiarietà.
Ma le associazioni devono anche fare rete fra loro. Perché l’unione fa davvero la forza e le relazioni strutturate possono essere un moltiplicatore potente di attività e visibilità. Ecco che ALI ha aderito all’ASviS, che ha cooperato autorevolmente nella creazione del progetto dei “Comuni Sostenibili”. La nostra associazione è anche fra le fondatrici dell’Alleanza contro la povertà e dell’Alleanza per l’infanzia. Coopera con la Fondazione Ecosistemi. Mentre con l’associazione Città del Bio abbiamo dato vita a “Comuni Sostenibili”. Per promuovere iniziative per la legalità e contro le mafie ci siamo legati ad Avviso Pubblico. Ora, insieme alla RCS, stiamo sviluppando una relazione più stretta e creativa con NeXt – Nuova Economia per Tutti, alla quale abbiamo aderito, fondata sulla condivisione e sull’incrocio dei diversi metodi di misurazione della sostenibilità. E stiamo stringendo rapporti con Labsus, il laboratorio della sussidiarietà, che promuove e cura l’esperienza dei Regolamenti comunali per l’uso dei beni pubblici. Altre collaborazioni importanti sono in cantiere, come quella con lentepubblica.it, per potenziare l’attività d’informazione che ci ha distinto, di approfondimento sulle innovazioni legislative e di servizio ai comuni e alle province, alle unioni di comuni e alle comunità montane e delle aree interne. E un altro obiettivo è quello di cooperare, nei modi possibili, alla promozione delle reti europee di città, a partire da quella rappresentata dal Patto dei Sindaci per il rinnovamento energetico e il contrasto alla crisi climatica.
L’investimento sulle reti è un altro segno di rinnovamento e di vitalità della nostra associazione.
*di Marco Filippeschi, Direttore dell’Ufficio Studi di ALI