Ormai le nostre vite, dati personali, foto, video, documenti sono tutti racchiusi in un PC o in un cellulare.
Pensate alle imprese che hanno coordinate bancarie, le app per l’accesso Spid, le firme digitali e dati personali di dipendenti, clienti e collaboratori raccolti in un unico grande server.
Questo ci permette di risparmiare spazio, poter accedere a dati aziendali da remoto permettendo così anche lo smartworking (parola ormai entrato nel nostro ultimo anno viso l’evento pandemico), ma ciò ha fatto in modo che ormai gli attacchi a un’azienda, alla pubblica amministrazione o a un privato avvengano per via informatica.
Secondo un recente studio, in Italia nell’ultimo anno vi è stato un grandissimo aumento degli attacchi informatici. Di seguito ecco alcuni dati da evidenziare che emergono da questo report:
il 99% delle aziende italiane partecipanti allo studio ha dichiarato di aver subito una violazione dei dati a causa di un attacco informatico negli ultimi 12 mesi, con una media di 2,2 violazioni per organizzazione.
Il 68% delle aziende interpellate ha invece ammesso di avere subito una violazione 2 o più volte.
L’85% ha dichiarato inoltre che questi tipi di attacchi sono diventati più sofisticati, mentre il 99% ha affermato di voler aumentare la spesa per le difese informatiche nel prossimo anno.
Altre indagini hanno evidenziato che i primi mesi del 2020 hanno rappresentato il picco degli attacchi informatici, con tutta probabilità dovuto anche all’emergenza Covid-19 che ha costretto molte aziende a riorganizzare le loro attività legate alla digital trasformation. In una situazione così unica nel suo genere tante organizzazioni si sono fatte trovare impreparate di fronte a quel tipo di scenario, mentre gli hacker hanno colto le opportunità emerse dal nuovo contesto.
Anche nell’ambito della pubblica amministrazione, visto anche le disposizioni date dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) che ha il compito di favorire il processo di transizione digitale, si sono ritrovate ad affrontare attacchi hacker con accesso a dati sensibili riguardanti i cittadini.
Infatti uno dei primi passi di una moderna azienda PMI, banche, società ma anche tutto il mondo della pubblica amministrazione, non può che essere quindi quello di adottare dei sistemi di sicurezza efficaci a protezione dei dati informatici.
Per questo è importante seguire le linee guida, regolamenti e standard dettati dall’agenzia pubblica AGID ma soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione, di usufruire dei Tools forniti da quest’ultima per tutelare le PA da attacchi informatici e la formazione dei dipendenti pubblici in materia di CyberSecurity.
E’ nato l’accordo ALI/AgiD, che con il supporto di Leganet, per avviare una campagna di sensibilizzazione alle PA in tal senso.
Fin dai tempi più antichi la necessità di sicurezza è sempre stato uno dei bisogni primordiali dell’uomo tanto da determinare buona parte delle nostre scelte nella vita.
* di Alessandro Broccatelli, Presidente LEGANET